"Vorrei dichiarami ottimista circa il futuro dell'umanità ma accidenti, siamo così stupidi e miopi che mi chiedo se saremo in grado di alzare gli occhi sul nostro mondo prima di suicidarci"
Isaac Asimov

giovedì 15 settembre 2011

poor' italia



Traduzione:

"E sanno tutto, e fanno tutto loro,
furbi, canaglie, barboni, dottori,
sistemano il mondo
mentre mangiano,
diventano gentili
quando trovano da scopare.
Sempre incazzati con la faccia verde,
sempre pronti a vendere merda,
sempre pronti a far la cosa giusta
e poi han sempre pronta la frusta.




Vanno in Tailandia a letto con le bambine
e picchiano la figlia perché fuma sigarette...




E dicono "povera Italia"
e dicono "povera Italia"
dicono "povera Italia"
pronta una croce per chi sbaglia...




Pronti a sparare a chi prova a far qualcosa
appena c'è un problema
lo buttano nel fosso
appena alzati si cagano addosso
è la filosofia per credere di essere furbi.




Si scandalizzano perché c'è la guerra
e buttano i bambini in pattumiera,
ti guardano morire con la cinepresa
e poi si nascondono tutti in chiesa.




Hanno rubato tutto quel che c'era
li hanno messi in galera e hanno cominciato a piangere...




rit.




Se va male qualcosa
ce l'hanno col governo,
Se va male tutto
ce l'hanno col Padreterno,
se fa caldo vogliono l'inverno
se fa' freddo che vadano all'inferno,
vogliono la calma e fanno solo casino
comprano tutto
e non gli va mai bene niente,
dicono che loro non prendono ordini
e poi fanno tutto quello
che dicono in televisione.




Passano la vita a pisciare controvento
perché l'importante l'è mai vèss cuntent.




rit.
sempre in prima fila
quando finisce la battaglia... "

E...


Testo:

E i sann tütt luur, e i fann tütt luur,
balòss e canàja, barbuni, dutüur,
sistemen el mund
intant ch'inn drèe a mangià,
diventen gentil
quand i tröven de ciulà.
Sempru incazzàa cun la facia verda,
sempru prunt a vend anca la merda,
sempru prunt a fa' la roba giusta
e pö de dree g'hann sempru scià la frusta.

Vann in Tailandia in lècc cui tusanett
e pìchen la sua perché füma i sigarett...

E disen poor Italia, poor Italia
e disen poor Italia, poor Italia
e disen poor Italia, poor Italia, poor Italia, poor Italia
prunta una cruus per chi che sbaglia...

Prunt a sparà a chi pröva a fa' quaicoss
apena gh'è un prublema
la büten in del foss
apena levàa sö se caghen adoss
l'è la filusofia per creed de vèss balòss.

I se scandalizen pèrchè gh'è la guera,
i büten giò i fiöo'n de la rüdera,
te varden crepà cun scià na cinepresa
e pö se scunden tücc dent in gesa.

I hann rubàa tütt quel che gh'era de rubà
i hann metüu in galera e i han tacàa a caragnà...

E disen poor Italia, poor Italia
e disen poor Italia, poor Italia
e disen poor Italia, poor Italia, poor Italia, poor Italia
prunta una cruus per chi che sbaglia...

Se va ma' quaicoss
ghe l'han col guernu,
Se va ma' tütcoss
ghe l'hann cul Padreterno,
se'l fa cold i vören l'invernu
se'l fa frècc chi vaghen al'infernu,
vören la calma e fànn dumà casott
crumpen tutcòss
e ghe va mai ben nagott,
disen che lur ciapen urdin de nissön
e fann tütt quell
che g'hann dì in television.

Pasen la vita a pisàa cuntra'l veent
perché l'impurtant l'è mai vèss cuntent.


E disen poor Italia, poor Italia
e disen poor Italia, poor Italia
e disen poor Italia, poor Italia, poor Italia, poor Italia
prunta una cruus per chi che sbaglia...

Sempru in prima fila
quand finiss la bataglia...

Quei giorni perduti a rincorrere il vento...



Amore che vieni, amore che vai

Fabrizio de André

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d'estate
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai

venerdì 8 aprile 2011

matsushima




Il 14 marzo Higashi Matsushima si è tramutata in una tomba: 200 cadaveri sono stati trovati sulla costa, dopo essere stati scaraventati da una parte all’altra dalla violenza dello tsunami. La baia così ammirata da Basho e dai suoi milioni di lettori da tre secoli a questa parte ora è semplicemente distrutta: non esiste più. Murasaki Shikibu (973-1014 o 1025), la grande scrittrice medievale autrice della Storia di Genji, compose delle poesie dedicate a Matsushima, l’isola dei pini, con parole affrante che oggi risuonano in qualche modo profetiche: «Lasciar cadere gocce di rugiada / E’ il suo compito sferzante, bruciante / All’Isola dei Pini / E la fornace delle sue lacrime / Brucia inesauribile tutto l’anno. / Abitante della baia / Alle maniche ampie che / Raccolgono la rugiada / Prova a paragonare questo: / Un indumento notturno nascosto / Da dove possono raggiungerlo le vie delle onde».
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/393598/

martedì 15 marzo 2011

Ode to My Family



Capisci le cose che dico, non allontanarti da me
Perché ho passato metà della mia vita là fuori
Non dovresti essere in disaccordo
Mi vedi? Mi vedi? Ti piaccio?
Ti piace che io stia lì?
Lo noti? Lo sai? Mi vedi? Mi vedi?
Importa a qualcuno?

Tristezza, dov’era quando ero giovane
E non ce ne importava niente
Perché eravamo abituati
A vedere la vita come un divertimento
E prenderlo se potevamo
Mia madre, mia madre, lei mi stava accanto
Mi stava accanto quando ero lì fuori
Mio padre, mio padre, gli piacevo
Oh gli piacevo, importa a qualcuno?

Capisci quello che sono diventata, non era il mio scopo
E la gente ovunque mi ritiene migliore di quello che sono
Ma mi manchi, mi manca, perché mi piaceva
Perché mi piaceva, quando ero lì fuori
Questo lo sapevi? Lo sapevi?
Non mi hai trovata, non mi hai trovata
Importa a qualcuno?

La tristezza era quando ero giovane
E non ce ne importava niente
Perché eravamo abituati
A vedere la vita come un divertimento
E prenderlo se potevamo
Mia madre, mia madre, lei mi tiene stretta
Mi stringeva quando ero lì fuori?
Mio padre, mio padre, gli piacevo
Oh gli piacevo, importa a qualcuno?
Importa a qualcuno?

martedì 15 febbraio 2011

alla bellezza dei margini



alla bellezza dei margini
yo yo mundi

Cammineremo dove non ci sono strade tracciate
e i nostri passi conosceranno la terra
guarderemo un orizzonte al quale avranno strappato il sole
con la scusa della guerra
Ci chineremo, ad uno ad uno verso lo specchio cieco
la nostra ombra si stancherà di noi
è così che incontreremo l'immagine che ci appartiene
l'immagine dell'altro
E brinderemo alla Bellezza dei Margini, à la Beauté des Marges
Ci chiameranno con un nome sconosciuto
ed è allora che risponderemo
evitando le parole che non sapevamo dire
magari scegliendo il silenzio
Cercheremo una ragione alla fine di tutto
trovando tracce di un principio
Cercheremo l'emozione per la fine di tutto
itrovando tracce del principio
E brinderemo alla Bellezza dei Margini, à la Beauté des Marges
Aspetteremo qualcosa che non deve arrivare
e che mai arriverà
e arriveremo quando non saremo aspettati
se arriveremo chissà
nell'attesa infinita e insoddisfatta scopriremo
di non aver atteso invano
nell'attesa stupita e soddisfatta scoprirò
di non averti atteso invano
E brinderemo alla Bellezza dei Margini, à la Beauté des Marges.

martedì 25 gennaio 2011

Tu non sai dirmi il tuo amore

Tu non sai dirmi il tuo amore
non vuoi svelarmi l'animo tuo
che tieni stretto
dentro una corazza di silenzio
per paura
che qualcuno abbia a intuire
la tenerezza di colomba ancora sanguinante
pei colpi che ti inferse la vita
fin da fanciullo
quand'eri mite e indifeso come una colomba
e sei rimasto
anche dopo le ferite
di una lunga esistenza vissuta
nel sogno dell'amore
che non sai dire
che non vuoi svelare.
Marina Magaldi, Poesie d'amore (l'assenza, il desiderio)